Conoscere. Diverso dall'avere accanto. Diverso dal respirarsi in bocca. Diverso dal lasciarti uscire per la testa, dalle gambe. Diverso dal parlare. Dal raccoglierti una sera, con le braccia molli e un riso isterico. Diverso dall'essere stati compagni di banco dalle elementari. Diverso dal ti-leggo-sempre, dal non-ci-vediamo-mai.
Quella distanza incolmabile come un baratro senza ponti, neppure invisibili. Qualcosa si intravede. La parte liscia e superficiale. La patina lucida dei sorrisi, le schegge ruvide al tatto dell'ira, degli insulti tirati contro una porta. Le molli luci della serenità raccontata. La banalità della rabbia. E quello che c'è dietro. Dov''è. Chi lo vede. Quello che c'è dentro.
In un pensiero ossessivo che affoga nella vergogna e riempie pagine di diari e vuoti nei respiri. Nella prima volta piangendo nel bagno della scuola, le spalle contro il muro umido, gli occhi dentro una scritta d'amore su cui avresti voluto sputare. Vomitare. Dentro alle parole affilate che hanno lasciato segni visibili, graffi nella cornea da cui guardi il mondo. In quello che hai giurato a te stesso e hai sistematicamente infranto. Mai più. Non farò. Non devo. Non voglio. Voglio. Dov'eri. Dove sei.
Dov'eri tu quando ho imparato a farmi del male così bene che non si vedevano le tracce, e anche a farmi del bene così bene che mi dicevano "questo non è giusto per te". Dov'eri tu quando mia moglie è andata via e io le ho detto "vaffanculo" e poi ho spaccato il pugno contro lo stipite della porta, e faceva un freddo cane ma ero in maglietta e sono uscito in maglietta. Dov'eri tu quando ho saltato sui divani, dopo quella telefonata, e mi sembrava di essere piena, traboccante, di tutte le cose più belle del mondo come se mi stessero passando attraverso, e gridavo. E saltavo. E gridavo più forte e pensavo che avrei potuto vivere per sempre e diventare una dea, un genio, una regina. Dov'eri tu quando le sono corsa dietro e solo lì, senza fiato, sono riuscita a dire "mi dispiace" e non è servito, e sono rimasta ferma e ho deciso che non avrei più avuto una sorella appoggiata a un distributore di lattine. Dov'eri quando ho cambiato idea. Dov'eri quando sono tornato a casa, quella sera, e mi sono leccato le dita in silenzio ricordandole dentro di lei, inghiottite da un calore vischioso, da contrazioni leggere. Dov'eri quando sono andata a portare fiori sulla sua tomba ed ero sola, e ho cantato una canzone per lui ma non ricordavo tutte le parole. Dov'eri quel giorno che ho pianto tanto da ridere. E quello in cui ho riso tanto da piangere. Quello in cui ho creduto di morire. In cui ho vinto. In cui ho deciso di perdere.
Conosciamo.
Dei nostri genitori, figli, mariti, compagni, amici, fratelli.
Qualcosa.
Di noi.
Giusto qualcosa in più.
Un post atipico. Perché sono giorni atipici.
E brutti.
E spero passino presto.
E nei giorni così, le riflessioni diventano echi.
Fanno rumore.
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Presto questa pagina su blogspot non esisterà più.
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Qualcosa
Pubblicato da Wonderland alle 14:25
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- Sono rimasta incinta per caso a 27 anni, col desiderio di maternità ai minimi registrati. "Ma che davvero?" è stata la prima frase proferita dopo aver visto il test di gravidanza positivo. Passare dal Pampero ai Pampers è stato uno shock, ma ce la stiamo cavando... WRITE ME: machedavvero[at]gmail.com

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53 commenti:
Ci sono momenti del genere, come dici nel libro anche se i momenti non sono gli stessi:"poi passa."
Wonder, inutile dispensare consigli...vivi tutto come sai, piena di ironia e forza! Si riuscirà a superarli.....sempre!
forza!!!
Fanno rumore, un rumore sordo e silenzioso che certe volte sembra ti faccia impazzire. Lo so.
..qualcosa, un po' di più, sempre ...
Lo so non sta bene chiedere...... ma cos'è successo......?
ne passiamo tante e anche questa passa con il suo carico da novanta e sui insegnamenti...indelebili ma preziosi. Doloroso ma inevitabilmente necessario per proseguire a vivere. Good Luck!
Questo post non lo commento, lo ascolto, lo leggo, lo sento...
si.. è un post atipico, ma bellissimo...
si.. ci sono momenti così, ma sono proprio questi tuoi post e queste tue parole a renderti più forte ed in gamba come sei...
ogni parola è un "qualcosa" in più di te stessa che conosci e impari ad accettare, ad amare...
è duro, fa male, qualsiasi cosa sia, qualsiasi cosa sia successa, è vero, passerà, farà meno rumore nel tuo cuore e nella tua testa, ma solo se la vivrai fino in fondo, proprio così, anche con questi post...
grazie per condividerli con noi...
un abbraccio
Per fortuna riesci a parlarne...
butta tutto fuori.
Le riflessioni dolorose fanno rumore... hai ragione! Gli altri pensieri in testa quasi non li senti..ti senti confusa..ovattata..gira tutto..delirante...il dolore fa parte di noi,della nostra vita. Sono d'accordo con kikka continua a scrivere i tuoi post atipici quando te la senti e i tuoi momenti brutti scivoleranno via. Affrontandoli e anche solo raccontandoli..respirandoli li butterai fuori più leggeri. Noi siamo qui....respira...respira...Ti abbraccio P.S. Non mi prendete per matta. Io quando ho questi momenti tiro lunghi respiri e man mano...mi sento un pò meglio.
Ciao, leggo spesso i tuoi post di mamma e li apprezzo molto… Oggi non so di cosa stai parlando esattamente, o forse lo so. Forse sono situazioni diverse, sensazioni. “Qualcosa” ha toccato le mie corde. Vivo da mesi in un’ossessione che “affoga nella vergogna e riempie pagine di diari” (immaginari) e vuoti nei respiri”. Forse sarà questo. Io sono mesi che soffoco. Spero per te che sia solo un momento e che grazie alla scrittura, alla condivisione, passi in fretta senza lasciare troppe cicatrici. Mar
ci sono proprio tanti frammenti di una vita intera in questo post... che meravigliosa testolina che hai.
un abbraccio
Marta
Tutto passa ma lascia il segno ...
forse fa meno male... ma rimane... e noi ... ferite impariamo... e affrontiamo
Quando si sta male non c'è niente che gli altri possano dire o fare per cancellare il dolore...ma sapere di essere capiti fa sentire meno soli e un po', anche se solamente un po', il male si allevia.
Presto tornerà il sole!!!
Un bacio
...anche io ho vissuto vari momenti "atipici"...durante uno di questi, avevo vent'anni, ho letto un libro che mi è rimasto dentro, è un romanzo di Guy de Maupassant, Una vita...la frase che ricordo spesso a me stessa proprio quando la testa brulica e il cuore palpita, quando l'ansia mi attanaglia e lo sconforto sta per avere il sopravvento è questa: "la vita vedi, non è mai così brutta nè così cattiva come la si crede"...ed è proprio così cara Wonder...ti leggo da poco, ho letto il tuo libro ed ho capito che sei una persona forte e piena di ironia...sono certa che riuscirai a superare anche questo periodo "atipico"
bebe76
Questo post mi assomiglia ora più che mai... più di quanto io stessa sarò mai in grado d'ammettere.
e di te c'è sempre qualcosa...in più...che regali a noi tramite i tuoi post. vedrai che passeranno queste brutte giornate. un'abbraccio.
Grazie dei vostri commenti. E' un post al tempo stesso intimo e universale, non so, mi è uscito così di getto. Nessuna condiscendenza, stavolta. E per oggi (o forse per sempre?) questo non è un "mommyblog", ma solo una scatola di pensieri.
...forse è arrivata l'ora di tagliare il "cordone" con la tua creatura...l'idea della scatola dei pensieri è veramente fantastica...siamo donne oltre che mamme (anche se spesso ce ne dimentichiamo)...la crescita delle tua dolce porpy avrà senz'altro un cassettino tutto suo in questa scatola...ma è giusto anche ci sia altro...in bocca al lupo Wonder...
bebe76
a volte queste riflessioni servono soprattutto a noi stesse...come tu stesso hai detto questa è una scatola di pensieri...il mio lo definisco un diario...e comunque la finalità è la stessa...riflettere...
Scrivere ciò che si sente dentro (o parte di esso) è catartico e ti può aiutare a fare chiarezza e a liberarti un poco, Wonder...
Un mommyblog è anche una scatola di pensieri, non necessariamente felici e polpetti, non sempre perlomeno...perché non c'è sempre il sole, diciamolo chiaro e tondo, no?
sono giorni difficili anche per me. il trasferimento per quanto avventuroso è sempre duro, il Paese per quanto bello è amato è pur sempre un Paese straniero, lui è qui con me e siamo insieme ed è bellissimo ma sono io quella che deve reinventarsi una vita qui...non è facile. mi viene anche da piangere, da singhiozzare, con lui che mi asciuga le lacrime mi aiuta più di quanto riesca a fare io con me stessa.
ogni tanto penso che mi sono buttata giù e abbattuta da sola talmente tante volte che credo di poter affrontare tutto - sono gli ottimisti invece che devono tremare.
vedi come sto messa?
speriamo che passi, e che riesca a ritrovare il coraggio che ho avuto quando ho deciso di partire. è lì, lo so che è lì, se mi ci metto lo ritrovo, di sicuro.
grazie per questo post.
Toccare l'anima con le parole.Questo ha fatto il tuo post,oggi.Grazie.
Una sola parola: Grazie.
ti ho letto con un brivido di freddo sulla schiena.
io soffro di attacchi di panico..
hai la capacità di toccare l'anima con i plpastrelli delle tue dita che battono sui tasti.
ma questo te l'ho detto già.
grazie
cannella
Un milione di dov'eri quando io non c'ero, quando l'immagine sul fondo del water non era la mia ma la tua che cercavo...un milione di sono qui, alza gli occhi e cura le ferite...non si vedono...cura il dolore...
Non è un post atipico...è un tuo post, punto.
Un abbraccio comunque, se lo permetti, che il contatto non sempre è luce!
PS Ho scritto di getto anch'io sorry:)
In tutti quei momenti dove mi chiedevo dov'eri, tu eri qui, vicino a me, solo che non lo sapevi.In tutti quei momenti in cui mi addormentavo prendendo a pugni il mondo con le mie lacrime, tu facevi lo stesso, chiuso in un'altra stanza, e chiedevi anche tu dove ero.
Come scrive Grossman in uno dei suoi libri più belli (Wonderland, devi leggerlo "Che tu sia per me il coltello"):in fondo noi siamo come due tazze rotte nello stesso punto.
Daniela
ps:ognuno legge nel tuo post di oggi quello che lo colpisce..a me é venuto fuori questo :-)
credo sia settembre a rendere tutto così "atipico" ...
Qualcosa.
Qualcosa che tocca.
Qualcosa che fin dal titolo è come uno scricchiolio di legno al buio: allerta i sensi.
Qualcosa che, come l'eco di quel passo, mi rimarrà nel cuore per un po'.
Qualcosa lascia il segno.
M'inchino alla forza emotiva di questo post, forse il più bello che finora ti abbia vista scrivere.
Un po' di sana invidia perché tu, sia pur in forma criptica, riesci a parlare anche di questi giorni difficili e invece io faccio finta che sono solo tanto stanca?
Sei fantastica. Quello che hai scritto mi ha toccato il cuore.
Un abbraccio.
Chiara!
sono sempre cresciuta nella convinzione che certe cose succedessero sempre e solo agli altri!
la fiducia e il rispetto nelle persone a me vicine non aveva davvero limiti!
ho provato odio per la prima volta in vita mia!
ho trentadue anni, e una vita davanti a me...non posso pensare di passare il resto dei miei giorni pensando di essere sola al mondo, voglio continuare a credere che la fuori c'è ancora qualcuno di cui mi posso fidare!!
Forse abbiamo vissuto una brutta esperienza comune, o forse no!
Io so solo che voglio vedere il lato positivo anche stavolta!!
e anche se il percorso sarà lungo, difficile, e doloroso io ne uscirò!
ti saluto dedicandoti una canzone!
scusa degli otto ohm
vedrai che sarai in grado di affrontare anche questo momento!in bocca al lupo per tutto!!
Con affetto immenso
Francesca
Fa strano leggerle da te, ma con lo scorrere le parole sono sempre più chiare e dannatamente vicine...io ti sono dannatamente vicina.
Giornate come queste capitano a tutti, forse è questa una consolazione? ma lasciano il segno...Come le mie buie, confuse, dove l'unica certezza e l'unico appiglio è lui, nostro figlio.
Ti sono vicina Wonder, per quanto ci possa servire....
Twinneris
sono l'unica a non averlo molto capito? forse perchè non ho provato tutte queste cose?!
e perchè parli al maschile, poi al femminile, poi di nuovo al maschile....c'è qualcosa che mi sfugge.... :P
Giorni atipici. E brutti. Ti sono vicina più di quanto creda... e ti capisco. Si conosce qualcosa, ma si tende a scoprirne sempre di più.
Passeranno. Per te, per me. E le cicatrici saranno segni di battaglie vinte
@Anonimo delle 14:53
Probabilmente anche le altre non c'hanno capito un cavolo ma pur di compiacere l'autrice del blog fingono solidarieta' e comprensione.
Ciao
Emma
la penso come emma...neanche io ho capito molto..si hai giorni difficili...ma tutti questi commenti..che vogliono dire?posso dirti che se hai un momento difficile ti sono vicina...ma niente di più se non so cos'hai....
Dio mio che meraviglia. passo sempre lurkando nel tuo blog e riesci sempre a farmi ridere. e stavolta invece mi hai emozionato, tanto. te lo ripeto: dio mio che meraviglia!
spero che basti un piccolo "qualcosa" per farti passare quseti giorni brutti...non so dirti altro...a volte davvero ci sono giorni così atipici che ogni parola potrebbe sembrare inutile e superflue...ti abbraccio...se può servire...
Sei sensazionale!
Chiara, mi sono venuti i brividi leggendo il tuo toccante post atipico...Spero che, qualsiasi cosa brutta ti sia accaduta, passi presto...
Un abbraccio e...sei grande.
Premetto: non fraintendetemi, mi è molto piaciuto questo post e le immagini che evoca. Ognuno di noi ne ha fatto proprio un frammento, in ciascuno è vibrato qualcosa per una frase o per un concetto. Però spero che non prenda il sopravvento questo "stile". Provo a spiegarmi meglio? Ci provo. QUESTO è un blog nato in un certo modo. Una persona, una mamma, Chiara, si è incontrata con altre persone, mamme o meno e ha stabilito un contatto particolare. Ma virtuale. Tutto quello che conosciamo di lei è perchè LEI ce l'ha raccontato. In virtù di questo abbiamo potuto interpretare le emozioni, i pensieri e i sentimenti suscitati dagli eventi. Semplicemente, gli stati d'animo sono fino ad ora sempre stati contestualizzati. La gravidanza ha dato modo di fare mille considerazioni, la nascita e la crescita di Viola ci sono state raccontate tanto da poter in qualche modo conoscervi ecco, proprio questa è la parola che serpeggia nell'ultimo post. Conoscenza minima ed effimera ma in un certo senso, conoscenza. Se, come scrivi, il blog diventasse una sorta di scatola di pensieri cosa succederebbe? I post evocativi e affascinanti ma totalmente decontestualizzati prenderebbero il sopravvento? Per me questo sarebbe oltre che snaturante (forse questa parola non esiste ma vabbè) anche triste perchè i pensieri evocati dalle tue parole sarebbero, in fondo, solo miei. Perderei quella specie di contatto che ancora la mia vita alla tua, Chiara. Non per interesse "morboso" (che ci sarebbe di morboso poi?) di entrare nella tua privacy, ma per poter capire chi sei e cosa stai attraversando non solo attraverso pensieri sospesi. Per quanto bella NON E' questa l'atmosfera del tuo-nostro blog. In un altro posto, certamente. Qui... una volta ogni tanto. Lo so che mi sto facendo un film da sola ma ecco, mi andava di dirlo... Baci, Vale
il dolore non è uomo nè donna.
il dolore può essere fisico o dell'anima. possono causartelo gli altri o te stessa. puoi sentire del male o essere terrorizzata dal niente. perchè a volte anche il niente, il nulla, il vuoto, il non sapere fa male, di più fa spavento.
ci si sente soli, abbandonati e si chiudono gli occhi e si è avvolti in quel niente. poi quando si riaprono si cerca con lo sguardo chi è rimasto.
è possibile per tutti questi motivi, leggere questo post e sentirlo. sentirsi vicino alle parole scritte e non c'entrano compiacimento o finzione
ma è anche possibile non capirlo. forse chi non lo capisce, è solo un pò più fortunato ;)
cannella
Vale non preoccuparti, questo blog non intende "snaturarsi" ne' altro, ma penso sia giusto che un giorno che sento di scrivere qualcosa di diverso dal solito io sia libera di farlo, tutto qui. Sarebbe "strano" scrivere qualcosa di brillante in un momento che brillante non è. Avevo bisogno di un post del genere, perché lo sentivo, tutto qua.
Cannella grazie... non avrei saputo dirlo meglio, specie l'ultima frase.
Mi spiace che qualcosa ti appesantisca ma mi piace molto quando le persone si mettono a nudo, come hai fatto un pò tu in questo post. eppure sono una mamma e sorrido sempre quando leggo le avventure della porpi.. ma questo post è qualcosa di solamente tuo, e allora, secondo me, vuol dire che sei riuscita nel tuo intento; rimanere Chiara nel profondo, in quella parte esclusivamente tua che cercavi di custodire gelosamente.
leggo il blog da moltissimo tempo e ho sempre preferito questi momenti, quelli in cui ci parli di te, di te non solo come mamma.
E' un mio personalissimo parere, so che non ha alcun valore, ma spero che ci regalerai ancora le sfumature delle tue emozioni.
Ale
coraggio wonder
per quanto queste parole possano contare
per me
"questo non è un "mommyblog", ma una scatola di pensieri" anche le altre volte, è il tuo bello, io non passo di qui perché ho dei figli (che non ne ho) io passo di qui perché mi sono affezionata, mi piace il tuo modo di scrivere e mi ritrovo, benché siamo persone anche molto diverse penso (e forse questo è il bello della rete) e anche se non "capisco" razionalmente il "contesto" questo post è troppo umano per non poterlo condividere, comprendere.
coraggio, è solo una ruota che gira.
un abbraccio
...quanto mi piacerebbe non riuscire a capire questo post.
"Dov'eri quel giorno che ho pianto tanto da ridere. E quello in cui ho riso tanto da piangere. Quello in cui ho creduto di morire. In cui ho vinto. In cui ho deciso di perdere..."
...non credo qualcuno risponderà a questa "mia" domanda...
grazie Wonder
Mi ricorda la fiaba "I vestiti nuovi dell'imperatore", solo le persone più intelligenti possono vederli, quindi tutti a dire quanto sono belli... peccato che i vestiti in realtà non esistano, motivo per cui non li vede nessuno.
Qui tutti dicono di aver capito perchè in caso contrario sarebbero superficiali, poco intelligenti o con poca esperienza di vita. Ammiro dunque molto l'unica persona che ha avuto il coraggio di gridare: "il re è nudo".
cara Silvia, per molti non c'è davvero nulla da capire. c'è solo da accettare che questo post può anche avere senso solo per me e per nessun altro. non pretendo n'è mi interessa finta comprensione, e stai tranquilla che le mie lettrici sono abbastanza intelligenti da saperlo.
Ma quante polemiche in un blog così carino da avermi piacevolmente impegnato ( sì lo ammetto ) ore al lavoro (NON SI FA, LO SO! ). Ma questa benedetta ragazza non può scrivere quello che le pare e piace sul SUO blog? eccheccazzo! Ps: complimenti Chiara, sei forte!
sinceramente non ho capito, prima parli al femminile, poi al maschile ('dov'eri quando mia moglie') e di dita bagnate, poi al femminile... ma chi è che parla? non capisco :(
emy
Con tutto il rispetto ma....
Non ha senso
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